La parità di genere nel mondo del lavoro, ancor di più in un momento delicato come questo, è una condizione necessaria per ripensare gli attuali modelli sociali, aprire a un’economia sostenibile e a una miglior crescita del Sistema Paese. Significa valorizzare il potenziale delle donne e considerare la diversity come un efficiente volano per lo sviluppo del business.
Gli ultimi rilevamenti non sono confortanti. Il rapporto sull’indice di uguaglianza di genere 2021 diffuso da European Institute for Gender Equality mostra che l’Unione Europea è cresciuta solo dello 0,6% sull’anno precedente, con l’Italia che si posiziona al 14mo posto (63,5 punti su 100), inferiore di 4,4 punti rispetto alla media UE. A rincarare la dose, i dati emessi a gennaio 2022 dall’Ufficio Studi di PwC Italia, che evidenziano che l’occupazione femminile è inferiore del 18% rispetto a quella maschile e che l’uomo ha in media uno stipendio superiore dell’8%. Se guardiamo poi lo studio di Ewob, l’associazione European Women on Boards, per l’Italia si delinea una situazione in cui la leadership femminile è ben lontana dall’essere bilanciata con solo il 17% di donne nei livelli esecutivi, contro il 32% della Norvegia e il 24% della Gran Bretagna, mentre la percentuale di donne che ricoprono il ruolo di CEO è scesa nel 2021 al 3%.
Winning Women Institute dal 2017 è fortemente impegnata nella diffusione del principio della gender equality con la finalità di accompagnare le aziende verso un obiettivo virtuoso e ridurre il gender gap. Per raggiungere questo scopo ha lanciato la prima certificazione italiana sulla parità di genere nel mondo del la- voro, strutturando un rigoroso processo messo a punto con l’innovativa metodologia Dynamic
Model Gender Rating ideata dal suo Comitato Scientifico, composto da
CEO, HR Director e Professori universitari, presieduto da Paola Corna Pellegrini, CEO di Allianz Partners.
L’indagine si basa sull’analisi di un set di Key Performance Indicator (KPI) con ben 20 parametri finalizzati ad esaminare punti di forza e aree di miglioramento dell’organizzazione aziendale in termini di pari opportunità.
Un percorso che si sviluppa su 4 aree di indagine: l’opportunità di crescita in azienda per le donne, l’equità remunerativa, le politiche per la gestione della gender diversity e inclusion, la protezione della genitorialità
La consulenza di Winning Women Insti- tute parte dalla prima fase del percorso di certificazione attraverso un assesment durante il quale si analizza l’andamento dell’azienda verso i KPI stabiliti. Al termine di questa fase si verificherà se l’azienda può già procedere alla certificazione o se debba prima mettere in atto misure migliorative. Per farlo, l’azienda avrà a sua disposizione un report con indicazioni preci- se sul proprio posizionamento rispetto alle 4 aree di indagine. Ultimo step, prima della Certificazione, è la revisione e la validazione della veridicità dei numeri, delle policy e dei processi presi in esame attraverso l’analisi di RIA Grant Thornton (società di revisione incaricata da Winning Women Institute). Il supporto consulenziale del team di Winning Women Institute continua anche nella fase di comunicazione interna ed esterna dell’azienda certificata.
“Il nostro processo di certificazione è distintivo perché́ prevede un percorso di analisi strutturato e oggettivo. I benefici al raggiungimento della Certificazione sono molteplici tra cui la diffusione di una cultura aziendale più equa e meritocratica e la differenziazione del proprio brand sia da un punto di vista etico che reputazionale” commenta il Presidente di Winning Women Institute, Enrico Gambardella.