L’Unione Europea restringe tempi e orari per il congedo papà sul lavoro. Quindi poche rivoluzioni vere. A Bruxelles si va al ribasso sul congedo parentale.
L’intesa dei 28 per dare un equo trattamento a donne e uomini nella cura dei figli e riconoscere i diritti anche per chi si occupa dei famigliari, non ha dato i frutti sperati.
La proposta iniziale sul congedo papà
Per consentire un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata, il Consiglio Ue ha adottato un approccio al ribasso rispetto alla proposta della Commissione Europea. Infatti, le nuove regole avanzate dai 28 prevedono 4 mesi di congedo per madri e madri. Ma di cui solo 2 non scambiabili, e solo 1,5 mesi retribuiti a un livello che sarà stabilito dai singoli Paesi. E la possibilità di orari flessibili di lavoro sino agli 8 anni del bambino. La proposta della Commissione prevedeva invece tutti e 4 i mesi non trasferibili, interamente remunerati al livello di malattia, e flessibilità sino ai 12 anni dei figli.
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Ancora una possibilità concreta
Il testo legislativo definitivo deve però essere ancora negoziato con l’Europarlamento, che non ha ancora definito la sua posizione. Si tratta di “passi nella direzione di un approccio più realistico”, ha commentato la Confidustria Europea, che aveva fortemente criticato la proposta originaria della Commissione Ue. Si tratta di un piccolo passo in avanti, rispetto alla situazione attuale. La palla passa ora al Parlamento Europeo per ribilanciarlo o meno.
Cosa succede ora negli Stati Europei?
A parte l’Italia che oggi ha 4 giorni di congedo ai papà. In Francia, ad esempio, i padri godono di 2 settimane di congedo di paternità remunerate al 100%. Utilizzate infatti da ben il 62% dei padri, più altre 26 settimane pagate però il 14,5%. Più basso del nostro, invece, il congedo obbligatorio per le madri, 16 settimane, mentre quello facoltativo materno è identico ai padri. Per i padri estoni e danesi sono due settimane di congedo pienamente retribuito, mentre in Spagna le settimane salgono a 4, pagate sempre al 100% e prese dal 75% dei padri. Stesso numero, 4 settimane, in Slovenia, dove invece le madri hanno 16 settimane di congedo pagato come lo stipendio e ben 37 ulteriori pagate al 90%. Anche il Portogallo si segnala per un congedo di paternità particolarmente generoso, 5 settimane pagate al 100%, più altre 17 al 43,6%. Non esiste invece un congedo obbligatorio di paternità in Germania, dove però i padri possono facoltativamente usufruire di 12 mesi pagati al 65% dello stipendio. E le madri di 14 al 100% e 44 ulteriori al 65%.
Il Nord Europa, un esempio virtuoso
E poi ci sono, ovviamente, gli esempi più felici sul congedo papà. Svezia e Norvegia. 15 settimane ai padri svedesi pagati al 76% (il 71% dei padri svedesi usa il congedo per almeno due mesi). Dieci settimane a stipendio quasi pieno per i papà norvegesi. Per quanto riguarda la madri, invece, la Svezia prevede circa 13 settimane di congedo obbligatorio pagato al 77,6%, più 43 settimane al 57,7%. Ancora più generosa con le mamme, la Norvegia con le sue 13 settimane quasi al 100%, più altre 78 facoltative pagate al 41,3% dello stipendio.
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