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Consiglio Europeo per l'uguaglianza di genere Ewa
Nasce il primo Consiglio Europeo per l’uguaglianza di genere

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Il primo Consiglio Europeo per l’uguaglianza di genere nasce per discutere e affrontare i temi salienti che riguardano l’empowerment delle donne nel mondo.

Il divario con gli uomini è ancora troppo ampio ed è ora di ridurlo. E per renderlo chiaro, il 21 marzo si è riunito un Consiglio Europeo composto da sole donne, grazie all’organizzazione European Women Alliance (l’Ewa). E’ il primo nella storia Ue a dimostrare che il tema dell’uguaglianza di genere sta diventando un tema caldissimo e urgentissimo.

Consiglio Europeo per l’uguaglianza di genere: un forum permanente

Nel corso dell’incontro è stata lanciata l’iniziativa di creare un forum permanente di discussione, dibattito, riflessione ed analisi che produca azioni mirate per ridurre le diseguaglianze. L”Ewa, inoltre, ha voluto lanciare un messaggio ai leader europei. “E’ di estrema importanza dare più potere alle donne nella società di oggi, in cui il divario con gli uomini è ancora ampio”. Lo ha dichiarato Livia Firth, ambasciatrice e fondatrice dell’Eco Age Ltd, nel discorso di apertura del Consiglio.

Perché il tema che si lega strettissimo alla questione di genere è la questione del progresso. In tutta Europa si nota una mancanza di progresso generale che impedisce all’Unione Europea di raggiungere una crescita complessiva consistente. I dati rivelano come ancora oggi il divario tra uomo e donna sia ampio, soprattutto nel mondo della politica, dell’economia e del settore digitale. Per il Consiglio Europeo per l’uguaglianza di genere, la mancanza di rappresentanza femminile è un problema che ancora deve essere risolto.

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Il presidente e la vice del Parlamento Europeo

“C’è ancora molto lavoro da fare se vogliamo vedere le donne dove dovrebbero essere”. Lo afferma Evelyn Gebhardt, vice presidente del Parlamento Europeo, riferendosi alle posizioni apicali in politica che spesso le donne non riescono a raggiungere. “Si vede ancora la disuguaglianza nei criteri di selezione dei lavori – continua – e questo è un problema da risolvere”.

Il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, che è intervenuto all’iniziativa, ha espresso il suo supporto per incrementare la presenza delle donne nelle istituzioni. “E’ importante avere donne in posizioni di potere. La mancanza di uguaglianza dei generi costa all’Unione 11 milioni di euro ogni anno”. Le donne sono ancora poche nei settori della tecnologia e del digitale e “l’Unione Europea deve fare di più”, ha affermato Tajani.

Uno dei sistemi per ridurre il gender gap è stabilire delle quote di genere. Un punto in cui l’Itala è già in linea con la legge Golfo-Mosca. La eurodeputata verde finlandese Heidi Hautala sottolinea l’importanza di avere leggi per le quote di genere dove non ce ne sono. Per assicurare la rappresentazione delle donne anche in quei Paesi in cui il gender gap è considerevole. “Uomini e donne devono avere uguali diritti e bisogna avere le quote di genere in Paesi in cui le donne sono sotto rappresentate”.

Poche donne nei settori ancora prettamente maschili

La Commissaria per la società e l’economia digitale Mariya Gabriel ha voluto rimarcare il fatto che c’è pochissima partecipazione delle donne in questi settori. Il numero delle giovani donne nell’educazione superiore di ambito economico o digitale sono diminuite.

“Dobbiamo capire come migliorare questi dati” afferma la Gabriel. I media sono anche importantissimi, secondo la commissaria, per promuovere un’immagine positiva della donna e non stereotipata come spesso accade. “E’ necessario che le donne abbiano più visibilità anche nel settore media e nella produzione di film, in modo da promuovere un’immagine della donna senza pregiudizi”. La Gabriel aggiunge anche come le azioni devono essere concrete da parte delle istituzioni e non solamente nell’agenda. La eurodeputata verde Heidi Hautala ha invece posto l’accento sulla disparità di genere nel settore delle carriere giudiziarie.

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