Al G7 Canada 2018, una delle priorità è stata proprio la parità di genere, valore essenziale perché fa bene all’economia mondiale. Lavoro, parità di genere e crescita economica sono stati gli argomenti di coesione, attorno ai quali i leader dei 7 paesi più industrializzati al mondo, si sono uniti.
G7 Canada 2018: i dati del Fondo Monetario Internazionale
L’uguaglianza fra uomo e donna, con la parità fra donna e uomo, “rafforza la crescita e promuove la stabilità economica. Ma soprattutto spinge gli utili delle aziende e sostiene una maggiore stabilità nel settore bancario”. Non sono state parole vane, ma scritte nel “working paper” del Fmi durante il G7 del Canada. G7 in cui ha debuttato il premier Giuseppe Conte, che ha fatto dell’uguaglianza fra uomini e donne una delle sue priorità.
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Ma c’è di più. Recenti studi del Fmi stimano che chiudere il gap fra uomini e donne aiuterebbe a spingere il pil canadese del 4%, quello giapponese del 4%, quello del Pakistan del 30% e quello del Niger del 32%. “La disuguaglianza di genere è associata in una disuguaglianza dei redditi, che mette a rischio la sostenibilità della crescita economica”. Le disuguaglianze di genere persistono a livello mondiale, sotto varie forme. Infatti, nonostante i progressi, le donne continuano ad avere meno chance degli uomini e questo va a scapito di una crescita economica inclusiva. Lo afferma il Fmi, appunto, in questo “working paper” preparato per il G7 Canada ai ministri finanziari e ai governatori delle banche centrali.
Le soluzioni del gap economico? Sociale, sanità, economia
Lo spazio di azione per correggere la situazione persistente è ampio e varia da Paese a Paese. Ma in linea generale, gli interventi includono: investimenti nell’istruzione e nella sanità, misure che consentano alle donne di bilanciare lavoro e responsabilità di famiglia, e l’eliminazione delle imposizioni fiscali che penalizzano la seconda persona che produce reddito in una famiglia, di solito una donna.
Una donna a capo del FMI
A capo dell’Fmi, ricordiamolo, una donna: Christine Lagarde, eletta nel 2011, e riconfermata in carica nel mese di luglio del 2016. Esempio di “potere al femminile”, la francese direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale, ha ricoperto in Francia importanti incarichi di Governo. Nell’Esecutivo guidato da Jacques Chirac, infatti, è stata Ministro delegato al Commercio Estero, Ministro dell’Agricoltura e della Pesca prima. E poi Ministro dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego della Francia sotto il Governo guidato da Nicolas Sarkozy.
Negli ultimi anni Christine Lagarde è stata inserita più volte, secondo Forbes, tra le prime 100 donne più potenti del mondo, e tra le prime 100 persone più influenti del pianeta secondo la classifica stilata dal Time nel 2016.
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