Gender balance: più profitti in azienda se c’è equilibrio tra donne e uomini. E in questo quadro i papà hanno la loro importanza.
Il loro desiderio di essere più presenti e partecipi nella vita dei figli è oggi cruciale nel work-life balance familiare. Gli uomini, oggi, possono diventare davvero protagonisti di un cambiamento culturale. Il loro contributo attivo nel doppio ruolo genitore-professionista può essere, infatti, realmente utile nel contrastare l’abbandono del lavoro da parte delle donne.
L’indagine conferma: il gender balance è il vero business
La gender equality conviene al business. E a conferma di questo partiamo da alcuni significativi risultati emersi dell’indagine Gender Balance del Gruppo Sodexo. Uno studio che ha preso in esame dati pervenuti da 50 mila manager di 70 aziende internazionali nel quinquennio 2011-2016. Lo scopo? Indagare sugli effetti positivi del bilanciamento di genere nelle aziende.
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Migliore clima aziendale, più profitto e più fidelizzazione
Dall’indagine emerge che per avere prestazioni ottimali, la proporzione perfetta nei team si aggira tra il 40% e il 60%. E nel 2016 il tasso di partecipazione dei dipendenti (employee engagement) ha registrato un +12% nelle società dove c’è gender balance rispetto a quelle dove non sono bilanciati.
Inoltre, si registra +8% rispetto alla media del tasso di conservazione dei dipendenti (employee retention) nelle aziende in cui vige la parità dei sessi. Mentre il tasso di trattenimento dei clienti (client retention), inteso come l’aver conservato più del 90% dei propri clienti, è maggiore del 9% nelle aziende bilanciate rispetto a quelle sbilanciate.
Anche la sicurezza sul posto di lavoro (safety) ha ottenuto +12%, ovvero si sono verificati un numero inferiore di incidenti nelle realtà bilanciate e la produttività (operating margins) è aumentata dell’8% dove vi è lo stesso numero di uomini e donne.
Le proposte legislative Ue
Insomma un tema importante, tanto che a mesi di distanza da un vertice europeo tutto dedicato alle politiche sociali dell’Unione, la Commissione Europea ha pubblicato una proposta legislativa per creare una nuova Autorità per il Lavoro. Un’iniziativa che vuole coprire con urgenza, sei aree: disoccupazione, malattia, invalidità, pensione, incidenti e appunto, maternità/paternità.
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