Ria Grant Thornton e la partnership con il Winning Women Institute. Ce la racconta Maurizio Finicelli, che crede fermamente nel progetto.
“Come Ria Grant Thornton siamo onorati di essere stati scelti da Winning Women Institute. Siamo la società partner tecnico per la rilevazione dei dati delle aziende innovative che si sottopongo a valutazione”. A dichiararlo, Maurizio Finicelli, chairman di Ria Grant Thornton, uno dei principali network di consulenze e revisioni nel mondo.
“Il bollino rosa è importante perché deve aiutare a cogliere la grande opportunità di crescita delle aziende. Perché il contributo che deve dare l’universo femminile, alla crecita del Paese, è ancora sottostimato”, racconta Finicelli.
In che modo la Certificazione Pari opportunità può contribuire al cambiamento in azienda?
Il progetto ha come obiettivo quello di entrare direttamente nel processo produttivo delle aziende. Innescando un cambiamento culturale che colmi il gap tra uomini e donne nel mondo del lavoro. Tanti gli aspetti: quello retributivo, di avanzamento di carriera e riguardo alle politiche di welfare. Le aziende che sceglieranno di farsi certificare avvieranno un percorso di assestment e audit. Un percorso che consentirà di individuare sia i punti di forza che eventuali miglioramenti delle politiche di parità di genere applicate all’interno dell’azienda.
E che utilità offre all’azienda?
Per una azienda, il riconoscimento di pari opportunità ha un forte valore strategico. I dipendenti vedono aumentare il loro benessere e aumenta anche il valore del brand. Sia nei confronti degli stakeholder che dei clienti che sono sempre più attenti ai temi di social responsibility.
Perché la scelta di impegnarsi in Winning Women Insitute?
Dal 1992 il nostro network svolge periodicamente studi internazionali sulla parità di genere. Ricerche basate su un campione di interviste rivolte a oltre 10.000 leader in 35 Paesi del mondo. Anche quest’anno, dalla ricerca emerge che, nonostante molti governi applichino norme a favore delle pari opportunità nei luoghi di lavoro, la situazione mondiale è in una fase di stallo. Soprattutto nei Paesi sviluppati. Di fatto non si riescono a mettere a frutto le opportunità della diversità di genere.
Ciò presuppone la necessità di metodi e regole che incidano direttamente nel processo produttivo. Il WWI con il “bollino rosa” ha ideato un progetto che mette a fuoco alcune delle necessità che emergono dalle ricerche di questi anni. Uno strumento per verificare e incentivare l’applicazione quelle misure che, oltre a garantire le pari opportunità, determineranno concretamente un vantaggio competitivo per le aziende.
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Quali programmi per le donne sono stati fatti in Ria Grant Thornton?
La nostra azienda è composta da oltre il 50% di donne. Stiamo applicando anche noi politiche di parità di genere che mirano a ridurre il gap tra uomini e donne. Stiamo lavorando nella giusta direzione per contrastare ogni forma di discriminazione e di working life balance con programmi di flessibilità oraria, part time e smart working.
Prossimi obiettivi su parità di genere?
E’ in programma l’istituzione di un Comitato delle Pari Opportunità che avrà la funzione di indirizzo per l’individuazione di misure e buone pratiche. Tutte mirate a rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di gender equality.
Esattamente in cosa consiste la vostra collaborazione con Winning Women Institute?
Il processo di certificazione volontario è articolato in 4 fasi:
il pre audit, l’audit, la certificazione e la comunicazione.
Nel pre audit viene effettuata una prima analisi del contesto, seguita dalla seconda fase. Questa seconda fase riguarda direttamente i nostri esperti, che saranno chiamati ad analizzare i dati della società. Il tutto secondo il Dynamic Model Gender Rating per verificarne la rispondenza con gli standard di parità. Nel terzo step, una volta recepiti i risultati della fase precedente, verrà rilasciata la certificazione triennale. L’ultima fase riguarda la comunicazione, con un piano di diffusione a tutti gli stakeholder e clienti della società.
Qual è l’elemento fragile del mondo del lavoro, sotto l’aspetto della gender equality?
E’ ancora la non consapevolezza di tutte le aziende, di avere dentro tante risorse. Risorse che devono essere ancora messe nelle migliori condizioni per dare il loro contributo. Il nostro sforzo, insieme a WWI, è quello di aiutare le aziende, attraverso un percorso lineare, a favorire questa crescita.
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