PRESS & NEWS

maternità licenziamento
Maternità: per la Ue è possibile licenziare una donna incinta

Date

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Parliamo di maternità. Secondo l’Unione Europea le donne in maternità o in gravidanza possono essere licenziate. Lo svela una sentenza della Corte di Giustizia Europea, in merito alla causa C 103/2016.

Infatti, una legge nazionale che permette il licenziamento di un dipendente in stato di gravidanza in caso di licenziamento collettivo non va contro il diritto comunitario. Anche se ogni Stato membro può stabilire delle forme di tutela più forti per queste categorie di lavoratrici. Questa notizia, ci fa riflettere però, sull’importanza delle leggi nazionali che tutelano la gravidanza e la maternità. Ma veniamo al dunque.

LEGGI ANCHE: Welfare per le donne: se servizi e benefici sostengono il lavoro in azienda

Il caso Bankia

La decisione è del 2013 del gruppo spagnolo Bankia che avviò una fase di consultazione con i rappresentanti dei lavoratori per procedere a un licenziamento collettivo. L’8 febbraio 2013 il comitato di negoziazione è giunto a un accordo che stabiliva i criteri da applicare nella scelta dei lavoratori da licenziare e quelli che stabiliscono una priorità al mantenimento dei posti di lavoro nell’impresa.

Il 13 novembre 2013 Bankia ha notificato a una lavoratrice, all’epoca incinta, una lettera di licenziamento in forza dell’accordo del comitato di negoziazione. Si indicava, in particolare, che nel caso specifico della provincia in cui essa lavorava era necessario ridurre in misura notevole l’organico. E che dalla procedura di valutazione realizzata dall’impresa nel corso della fase di consultazione risultava che la dipendente aveva ottenuto uno dei punteggi più bassi della provincia.

La decisione del Tribunale sulla maternità

La lavoratrice ha contestato il licenziamento davanti al Tribunale del Lavoro, che si è pronunciato a favore della società. Di qui l’appello alla Corte superiore di giustizia della Catalogna, che alla fine si è rivolta alla Corte di giustizia Ue. Le ha chiesto di interpretare il divieto di licenziare le lavoratrici gestanti, previsto nella direttiva 92/85 sulla sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti, nel contesto di una procedura di licenziamento collettivo. Tale direttiva vieta il licenziamento delle lavoratrici nel periodo compreso tra l’inizio della gravidanza e il termine del congedo di maternità. Tranne nei casi eccezionali non connessi al loro stato ammessi dalle legislazioni e/o prassi nazionali.

La decisione della Corte di Giustizia non cambia però la situazione italiana. Nel nostro Paese infatti in caso di procedura collettiva di licenziamento non è comunque possibile licenziare anche una dipendente incinta. L’unica eccezione vale nel caso di chiusura di tutta l’azienda.

LEGGI ANCHE: Congedo papà: l’Unione Europea restringe tempi e orari

leggi tutti gli
articoli