Parliamo di Parità di genere e della prima certificazione etica volontaria. Il primo “bollino rosa” firmato Winning Women Institute.
Le Certificazioni sono utili e fanno correre le vendite. Da poco lo ha dimostrato il Rapporto “Certificare per competere” di Symbola. Ma non tutti i bollini sono uguali, possono essere volontari o obbligatori. Ce lo spiega, Patrick Forestieri, founder di Winning Women Institute.
Come è regolamentato il bollino rosa di WWI?
La certificazione rilasciata da Winning Women Institute sulla Parità di genere, la Gender Equality Certification, rientra nel gruppo delle certificazioni etiche volontarie. Quindi non fa, per ora, riferimento ad una norma ISO, in quanto ad oggi non esiste una norma ISO dedicata alla Parità di genere. Attualmente esiste un’unica generica norma sulla responsabilità sociale d’impresa, la ISO 26000:2010. Questa norma non prevede rilevazioni specifiche in ambito di Gender Equality e dunque può risultare inefficace a rilevare disparità di trattamento tra uomini e donne nelle aziende.
E quindi?
Quando la ISO deciderà di aprire un tavolo di lavoro sulla elaborazione e pubblicazione di una norma specifica sulla Parità di genere, Winning Women Institute si siederà a quel tavolo insieme alle associazioni e alle istituzioni. Nel frattempo, la garanzia del modello di certificazione è data da un processo chiaro e trasparente che prevede una rilevazione dei dati, nelle aziende che richiedono volontariamente di certificarsi, da parte di un Ente terzo e qualificato come Ria Grant Thornton.
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Ci sono altri percorsi per migliorare la condizione della donna nell’ambito lavorativo?
L’unica certificazione che garantisce la non presenza di disparità fra uomini e donne è quella di Winning Women Institute, in quanto molto specifica sul target.
Come può migliorare un’azienda e quali passi può fare per tendere alla certificazione sulla Parità di genere?
Per i piani di miglioramento in ambito di Gender Equality si mutuano le metodologie applicate in altri contesti, come il ciclo di Deming PDCA. Il PDCA è una metodologia che guida il processo di miglioramento continuo delle attività e si realizza attraverso un’azione ciclica basata sulla reiterazione sequenziale delle quattro fasi:
- P = Plan = PIANIFICARE a fondo prima di agire.
- D = Do = Mettere in atto le azioni studiate.
- C = Check = VERIFICARE qual è l’esito delle azioni.
- A = Act = STANDARDIZZARE se l’esito è stato positivo.
Si ripete il ciclo se l’esito non è stato positivo.
Nell’ambito di un intervento su un’area di miglioramento per la Parità di genere, invece, si dovrebbero prevedere queste azioni: pianificare le azioni su un indicatore deficitario; fare le azioni previste dalla pianificazione; verificare la ricaduta organizzativa delle azioni svolte; agire sui possibili scostamenti rilevati.
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