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Welfare alla famiglia: ecco i programmi dei partiti alla vigilia delle elezioni

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Quella del welfare alla famiglia, e alle donne in particolare, è una questione politica centrale per il Paese.

Welfare alla famiglia: le proposte dei partiti politici

Basta guardare i programmi elettorali. Più sgravi fiscali, più asili nido, più congedi. In vista delle elezioni del 4 marzo, le forze politiche si rincorrono nel promettere sostegni significativi per le famiglie.

Sono infatti tre le tipologie delle misure previste da tutti i partiti per il welfare alla famiglia:

  • un alleggerimento del carico fiscale quando nelle famiglia ci sono dei figli;
  • un potenziamento dei servizi per l’infanzia;
  • una maggiore e di solito più ampia possibilità di usufruire di congedi o di orari flessibili.

E’ quanto emerge dall’analisi compiuta da Secondo Welfare, laboratorio di ricerca nato nel 2011 su iniziativa del Centro Luigi Einaudi di Torino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano.

In un Paese in cui le politiche sono inadeguate, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è bassa e la denatalità non dà segni di rallentamento, queste ricette diventano prioritarie.

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Sgravi fiscali

Liberi e Uguali

Per il welfare alla famiglia, propone di riunire le detrazioni con gli assegni familiari in uno strumento unico di sostegno. In questo modo, si coinvolgerebbero anche gli incapienti che, per definizione, non possono avvantaggiarsi delle detrazioni.

Pd

Propone quella che definisce una “misura fiscale unica”. In cosa consiste? Inglobando le attuali detrazioni, 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. Questo vale per tutte le famiglie con un reddito annuale fino a 100 mila euro (non è specificato se lordo, netto o ISEE). Particolare attenzione è riservata agli incapienti, per i quali la stessa misura sarebbe erogata sotto forma di assegno. Secondo il Pd, tutti riceveranno più di oggi, con un beneficio netto per molti superiore a 80 euro mensili.

Civica Popolare

Propone l’introduzione di un sistema fiscale basato sul “fattore famiglia”, che tenga conto dei figli e delle famiglie numerose. Inoltre propone l’equiparazione dell’attività di assistenza in famiglia ad un’attività lavorativa anche a fini previdenziali. Inoltre, garantirebbe un anno di contributi reali per ogni figlio, per un massimo di tre anni di riduzione dell’età pensionabile.

M5S

Afferma di ispirarsi al “modello francese” che si basa sul sistema del quoziente familiare. Che, tuttavia, non risulta esplicitamente menzionato fra i 20 punti del programma. Sempre sul piano degli interventi fiscali, propone l’introduzione dell’Iva agevolata sui prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età.

Centro-Destra

Propone il quoziente familiare, già inserito nel proprio programma nelle elezioni 2013. Annuncia consistenti assegni familiari, più che proporzionali al numero dei figli.

Fratelli d’Italia

Intende introdurre il Reddito d’Infanzia. Un assegno da 400 euro mensili per ogni figlio fino ai 6 anni di età per le coppie con redditi sotto gli 80mila euro annui. Propone inoltre un intervento di riduzione dell’Iva (al 4%) sui prodotti per l’infanzia.

Lega

Per i prodotti dell’infanzia, l’Iva la vorrebbe completamente azzerare. Anche il partito che candida Salvini premier prevede un riconoscimento di 400 euro al mese (detassati) ai genitori per ogni nuovo nato. La Lega immagina una “no tax area mobile” crescente in base ai carichi familiari. Prevede anche un riconoscimento pensionistico per le giovani madri.

Servizi all’infanzia

Più posti negli asili nido è il leit motiv di tutte le forze politiche.

  • Liberi e Uguali rimane sul generico.
  • Il M5S propone “rimborsi per asili nido”.
  • Il Pd annuncia un “Piano nazionale di asili nido” da 100 milioni di euro l’anno per tutta la legislatura.
  • Il Centro-Destra e le liste Insieme e Civica Popolare puntano sulla gratuità degli asili nido.
  • La Lega prevede la gratuità degli asili nido, solo per bambini italiani e quelli nati da donne straniere n Italia da almeno 5 anni. Però, entrambi i genitori devono essere occupati e disporre di un reddito lordo non superiore ai 50.000 euro annui.
  • Fratelli d’Italia menziona l’intenzione di introdurre specifici incentivi per asili nido condominiali e aziendali.
  • +Europa punta l’attenzione sui nidi in un’ottica di conciliazione vita-lavoro. Favorire cioè l’apertura in orari che permettano alle donne di svolgere la propria attività lavorativa.

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Congedi

Pd

Intende rendere obbligatoria la concessione del lavoro agile (smart work) per la fase di rientro al lavoro dopo la maternità. Inoltre, propone di estendere per sempre a 10 giorni il congedo obbligatorio per i padri.

Lista Insieme

Prevede per le neo-mamme che rinuncino al congedo facoltativo, l’erogazione di voucher spendibili per servizi di cura per un importo pari al valore relativo al periodo di congedo non goduto. La Lista vorrebbe istituire la flessibilità temporale del congedo di maternità obbligatorio ed estendere a 30 giorni il congedo di paternità.

+Europa

Per loro va superato il congedo di maternità in favore del congedo parentale, di cui possono usufruire sia gli uomini che le donne.

Centro-Destra

Prevede una generale “tutela del lavoro delle giovani madri”.

Fratelli d’Italia

Intende garantire alle donne il part-time e la possibilità di usufruire del telelavoro.

Lega

Vuole promuovere la copertura dei contributi per le persone assunte in sostituzione di maternità. Propone l’innalzamento delle retribuzioni delle donne in periodo di maternità facoltativa. Infine, presenta una profonda revisione della disciplina sulle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi. Così da assicurare una migliore conciliazione alle famiglie impegnate nel settore del commercio.

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Programmi elettorali sul welfare alla famiglia

Liberi e Uguali

Pd

Lista Insieme

+Europa

Lista Civica Popolare

M5S

Noi con l’Italia

Coalizione di Centro-destra-Forza Italia

Lega Nord

Fratelli d’Italia

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